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Cristo e i giudici
Cantata per soli, coro e orchestra (1987)
La Cantata nasce in occasione del diploma di composizione presso il Conservatorio di Milano, anche attraverso la rielaborazione di materiali nati precedentemente, su testo di Pierozzo Castellano Castellani (sec XVI) già utilizzato da G.F. Malipiero per la sua Passio,.
Il testo accompagna il percorso del Cristo dal colloquio con il sommo sacerdote del sinedrio alla flagellazione, attraverso gli incontri con Ponzio Pilato, Erode ed il popolo, e si conclude, dopo la scelta di Barabba da parte del popolo, con il pianto di Maria, prima della salita al Golgota.
Ogni personaggio è caratterizzato da un tipo di scrittura e da un suo mondo armonico; la parte del Cristo è affidata ad un doppio coro.
QUi reperibili partitura originale, partiture dei vari numeri copiati con Sibelius, audio da midi del n 5 Cristo alla colonna.
Organico orchestrale:
2 flauti, 2 oboi (II° c.i.), 2 clarinetti (II° cl basso), 2 fagotti, 2 corni in Fa, 2 trombe in sib, 2 tromboni, pianoforte, arpa, organo, timpani, percussioni, archi
Testo
Cristo e i giudici
Cantata per soli, coro e orchestra
N°1 Cristo e il Pontefice
Pontefice Qual legge e qual dottrina e quai precetti
son quei che predicando al popol vai?
Cristo Palese ognuno udito ha i nostri detti
domanda quelli e il Vero intenderai
(De profundis clamavi ad Te, Domine)
Pontefice Menatelo a Pilato ch’è pretore
della giustizia e punir può chi erra
N° 2 Cristo e Pilato
Pilato Sei tu re dei giudei come è detto
che sovvertendo vai la santa legge?
Cristo Sappi, se ‘l vero Dio che tutto regge
non t’avesse di me dato balia
invan sarebbe ogni tua signoria
Pilato Io non trovo in costui cosa che possa
come voi dite condannare a morte
Ad Erode lo meni, i suoi difetti
ricerchi a pieno, e se lo trova reo,
condanni quel perch’egli è galileo
N°3 Capitano, Erode, Cristo silenzioso
Capitano O degno Erode, o provvido rettore
Pilato a te rimette un suo prigione
e sì pel giusto e sì per farsi onore
sendo de’ tuoi che tu facci ragione
Erode Sei tu vero profeta del Signore?
Vorrei vederne qualche probazione
Tu non rispondi alla presenza nostra
parla qualcosa o qualche segno mostra
Fallo vestir di bianco e menal via
ed al signor Pilato tu dirai
ch’egli è ridotto alla amicizia nostra
e per parte mia lo ringrazierai
a giudicar costui saria pazzia
N°4 Capitano e Pilato
Capitano Alla tua signoria io son tornato
col prigion quale ad Erode mandasti
Egli ha quel come stolto reputato
per suo tacere e questo sol gli basti
Pilato Fate che alla colonna sia legato
ch’io vedo a punto il voler di costoro
e che sia crudelmente flagellato
e basterà per ora questo martoro
Capitano Dal capo a’ piè le carne sue battete
infin che ‘l sangue in terra andar vedrete
N°5 Cristo
Cristo Dinanzi alla colonna spoglio a’ panni
del delicato corpo mio afflitto
co’ mia flagelli pago altrui danni, derelitto
Popolo ingrato, iniquo e pien d’inganni
perchè m’hai sì vilmente vilipeso
perchè non riconosci il tuo delitto
non t’avend’io solo una volta offeso?
N°6 Pilato, un giudeo
Pilato Ecco il re vostro quale io ho percosso
vedete le sue carni lacerate
Giudeo Re non abbiam se non Cesare Augusto
e costui de’ morir sendo uomo ingiusto
Pilato Volete voi che Barraba io vi doni
e ch’io lasci costui andare in pace?
Giudeo A Barraba la morte si perdoni
e crocifisso sia quest’uom fallace
Pilato Innocente resto a tale offesa
di questo uom giusto che a morte condanno
Sia in su la croce la sua carne estesa
poi che costor tanto gridato l’hanno
de poi che far non ponno più difesa
di me sia la vergogna e vostro il danno
Per mia innocenza or le mani mi lavo
e vostra coscienza del tutto gravo
N°7 Maria
Maria Madre afflitta e mesta,
madre che farai?
O madre, dov’è ora ogni tuo bene
Madre dolente più ch’altra sarai
Madre chi porrà fine a tante pene
Madre or che più il fare e il dir non sai
Madre morire la tutto ti conviene
Venite suore perchè io son disposta
d’esser col mio figliuolo in Croce posta.
LA PARTITURA AUTOGRAFA