Teatro Gioco Vita
La collaborazione con il Teatro Gioco Vita di Piacenza, teatro d’ombra, teatro per l’infanzia, che deve la sua nascita e la sua vita successiva all’iniziativa di Diego Maj, è una felice, significativa e piacevole costante nell’attività di Fedrigotti dal 1986, quando ilTeatro alla Scala di Milano, nella sua stagione “La Scala per i bambini”, mette in scena, di C. Debussy, La boite à joujoux e Children’s corner; dopo una prima serie di repliche con la parte pianistica affidata ad Ada Mauri, in ottobre, dal 9 al 25, per le scuole al Teatro Litta, viene coinvolto Fedrigotti.
Diego Maj
La boite à joujoux (1986)
C. Debussy: La boite à joujoux, balletto realizzato col teatro d’ombra; Scene e sagome L. Luzzati; Spettacoli: Milano, La Scala per i bambini, 9-25 ottobre 1986 e 1990; Firenze, Teatro Comunale, Musica per la scuola, 30 novembre-11 dicembre 1993; Charleville, Festival della marionetta, 1988 . Incisione (1986) del nastro di scena per altre repliche.La boite a joujoux è realizzata, in ombre, dal teatro Gioco Vita, e gli animatori sul palco sono Fabrizio Montecchi, Roberto Neulichedl, Paolo Valli e Paolo Trimmi.
Fabrizio Montecchi Paolo Trimmi
Paolo Valli e la ballerina
Lo spettacolo è molto bello, e verrà in seguito a più riprese replicato utilizzando un nastro registrato nell’ ’86 a Milano nello studio sopra l’Angelicum di P. Soggiu, ed ancora, con la parte pianistica dal vivo, a Charleville, per il Festival della marionetta nel 1988, insieme allo spettacolo Prèludes, sempre su Debussy, dove l’ombra e la luce sono sempre protagonisti ma anche la fisicità del corpo conquista lo spazio scenico, poi a Milano, sempre per la Scala, nel 1990, e a Firenze, per il Comunale, Musica per la Scuola, dal 30 novembre all’11 dicembre del 1993.
Préludes (1988)
C. Debussy: Préludes Charleville, Festival della marionetta, 1988Lavorare con i Gioco Vita è bello, divertente, creativo, stimolante, qualitativamente ottimo ed umanamente gratificante. Tra gli animatori del primo spettacolo, Montecchi sarà in seguito il regista e l’ideatore di moltissimi degli spettacoli della compagnia, e Neulichedl per un periodo il Presidente della SIEM, Società Italiana di Educazione Musicale, Valli sarà uno dei fondatori della Compagnia teatrale L’asina sull’Isola. Nell’occasione Fedrigotti conosce anche Franco Quartieri, che diverrà poi uno sperimentatore teatrale indipendente e lavorerà con Fedrigotti in un Campo estivo dell’Accademia Vivaldi di Locarno, a Mezzana (Ch) nel 2001, per una proposta di teatro d’ombra a completamento ed arricchimento dell’esperienza musicale dei ragazzi.
Negli anni successivi il rapporto cambia, vedendo Fedrigotti prima in un ruolo di consulente, per la lettura e la comprensione del dettaglio delle partiture, con
L’uccello di fuoco (1995)
I. Stravinsky: L’uccello di fuoco consulenza musicale di studio della partitura e della sceneggiatura, per la realizzazione dello spettacolo;2-8 ottobre 1995 prime rappresentazioni, Torino, Teatro Juvarra, Rassegna internazionale di teatro e figura.
Orfeo ed Euridice (1998)
Poi la consulenza si attua sulla scelta dei brani per un percorso negli Orfei dal ‘500 ad oggi
Orfeo ed Euridice rappresentazione per musica, corpo ed ombra. Prime rappresentazioni 25-26 febbraio 1998, Firenze, Teatro Comunale; musiche di Stravinsky, Monteverdi, Haydn, Gluck. Repliche varie. Fedrigotti è coinvolto per una consulenza muicale sulla scelta e la lettura delle partiture dei brani.Negli ultimi anni Fedrigotti collabora come compositore, per cinque spettacoli di cui Fabrizio Montecchi è ideatore e regista: Pepè e Stella (2006), Ranocchio (2009), Cane blu (2010), Piccolo Asmodeo (2012), La Pietra e il Bambino (2013).
Lo spirito base della compagnia ed il metodo di lavoro e la cura del regista creano una reale forte sinergia tra tutte le persone coinvolte nella realizzazione dello spettacolo, dalla scrittura del testo e della sceneggiatura al disegno e la realizzazione delle sagome, all’attivitità degli attori ed alla musica, permettendo a tutti di partecipare ad un lavoro unico nel suo genere di grande soddisfazione. Il grande successo degli spettacoli, replicati in tutto il mondo, ne è la felice conseguenza.
Fabrizio Montecchi e Diego Maj
Pepè e Stella (2006)
durata: 1 ora
da “Pojken och Stjarnan” di Barbro Lindgren
adattamento teatrale Nicola Lusuardi
sagome Nicoletta Garioni
musiche Michele Fedrigotti
regia e scene Fabrizio Montecchi
Direttore del circo: Puoi avere un altro cavallo!
Pépé: Io voglio solo Stella
Direttore del circo: Pépé, Stella non c’è più!
Pépé: Lei c’è ancora perché la sua stella brilla nel cielo
Direttore del circo: Tu parli come un bambino.
Pépé: Io sono un bambino
Pépé è un bambino e Stella un piccolo cavallo. Sono nati la stessa notte nel grande circo della grande città e per questo le loro stelle brillano vicine in cielo, così vicine che i due diventano subito amici. Insieme crescono giocando e, sempre insieme, imparano ad esibirsi in numeri circensi sempre più sorprendenti.
Finché un giorno, di fronte ad un esercizio molto pericoloso, il cavallino ha paura e viene cacciato dal Direttore del circo.
E’ la separazione per Pépé e Stella e l’inizio del lungo viaggio del cavallino verso l’ignoto. Poi la fuga avventurosa e, dopo tante e travagliate peripezie, il ritorno al circo dove il bambino è rimasto sempre fiducioso ad attenderlo.
Tanto dell’universo infantile si ritrova in questa storia scritta da una delle autrici contemporanee per bambini più amate al mondo: Barbro Lindgren. Il suo tocco lieve dà grazia e poesia ad una storia d’amicizia semplice ma ricca di suggestioni e forti emozioni. Le ombre di Teatro Gioco Vita restituiscono sulla scena la delicata storia, sempre sospesa tra reale e fantastico, di Pépé e Stella.
IL CD CON LE MUSICHE E’ ACQUISTABILE ON LINE ATTRAVERSO LA DISTRIBUZIONE BELIEVE all’indirizzo
http://www.believedigital.it/artists/114162,michele-fedrigotti.html
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Il macello e festa di Rosalinda
Barbro Lindgren
Ranocchio (2009)
dall’opera di Max Velthuijs
adattamento teatrale Nicola Lusuardi, Fabrizio Montecchi
regia Fabrizio Montecchi
scene Nicoletta Garioni
sagome Federica Ferrari (tratte dai disegni di Max Velthuijs)
musiche Michele Fedrigotti eseguite da Lello Narcisi, flauto; satoko Tsujimoto, clarinetto; Mauro Loguercio, violino; Daniele Beltrami, violoncello; Francesca Rivabene e Michele Fedrigotti, pianoforte;
costumi Sara Bartesaghi Gallo
realizzazione scene Sergio Bernasani, Davide Giacobbi
con Laura Dell’Albani, Domenico Sannino
luci e fonica Maddalena Maj
Lo spettacolo è tratto dai libri di Max Velthuijs
“Frog is sad”, “Frog in Love”,
“Frog and the Birdsong”,
“Frog is Frog”, “Frog is Frightened”
editi da Andersen Press, London.
TEATRO GIOCO VITA
Teatro Stabile di Innovazione
Candido e ingenuo, Ranocchio guarda il mondo con gli occhi sempre aperti, anzi, spalancati. Tutto intorno a sé lo sorprende, lo riempie di stupore, lo incuriosisce. Ranocchio ha tanti amici: Anatra, una dolce e amorevole compagna di giochi; Porcellino, un placido amante della casa e della buona cucina; Lepre, un intellettuale che ha sempre una risposta a tutto e Topo, un avventuriero tanto intraprendente quanto generoso. Insieme affrontano le grandi domande che i piccoli drammi di ogni giorno pongono loro. A tutti questi dilemmi esistenziali Ranocchio e i suoi amici riescono sempre a trovare una risposta positiva. Un merlo trovato nel prato è l’occasione per interrogarsi sul mistero della morte e la necessità di celebrare la gioia di essere vivi. Il mal d’amore provato da Ranocchio è lo spunto per riflettere sul dolore e sulla felicità che da esso ne scaturisce. Uno spavento notturno rende inevitabile un’indagine sul tema della paura vera e della paura di aver paura.
Con parole e immagini di grande forza ed essenzialità le vicende di
Ranocchio e dei suoi amici, grazie a uno humour gentile, ci confortano e ci trasmettono una grande voglia di vivere. Lo fanno parlando di sé ma nel fare questo ci parlano anche di noi. Di noi che siamo grandi e ancora non sappiamo sempre accettarci ma, anche e soprattutto, di chi grande lo deve diventare e si misura ogni giorno con i problemi che il proprio crescere nel mondo comporta. Queste piccole storie dal cuore grande sono tratte dai libri illustrati di Max Velthuijs, uno dei più celebrati autori e illustratori per l’infanzia al mondo. Le sue figure e le sue parole sono state staccate dal loro contesto originario per farle vivere sullo schermo del teatro d’ombre, trasformate con leggerezza e poesia in delicate storie animate.
Lo spettacolo, che prevede, collegata alla zona di rappresentazione, una speciale platea di piccole panche per i bambini, viene presentato, dopo le prime repliche a Piacenza in via Fulgonio, sede del laboratorio Gioco Vita, a Milano al Piccolo Teatro. Da lì parte per un considerevole numero di repliche (421 al 18 maggio 2012).
IL CD CON LE MUSICHE E’ ACQUISTABILE ON LINE ATTRAVERSO LA DISTRIBUZIONE BELIEVE all’indirizzo
http://www.believedigital.it/artists/114162,michele-fedrigotti.html
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Max Velthuis
Cane blu (2010)
da Chien Blue di Nadja
adattamento teatrale Nicola Lusuardi, Fabrizio Montecchi
regia Fabrizio Montecchi
musiche Michele Fedrigotti
Teatro Gioco Vita
CHIEN BLEU Compagnie Teatro Gioco Vita (Italie) D’après Chien Bleu de Nadja Mise en scène Fabrizio Montecchi |
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Chien bleu n’est pas un chien comme les autres. Il est libre, puissant et mystérieux. Il devient le protecteur et le confident de Charlotte… Cette histoire permet à Gioco Vita de continuer son voyage dans le monde du livre illustré pour enfants, en choisissant une auteure reconnue pour l’originalité de ses sujets et de ses illustrations. L’oeuvre de Nadja donne à cette compagnie une nouvelle occasion d’aller encore plus loin dans le langage des ombres et de traiter de nouvelles formes de représentation et d’expression pour les plus petits. Ils nous emmènent ici très loin dans la fantasmagorie.
Avec : Daria Pascal Attolini, Deniz Azhar Azari |
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Nadja
Piccolo Asmodeo (2012)
E’ dell’inizio del 2012 lapresentazione a Piacenza (19 febbraio) di Piccolo Asmodeo, sulla storia di un diavoletto, Asmodeo appunto, che non si integra con i fratelli e cugini infernali e riceve dal padre l’incarico di conquistare un’anima sulla terra; in una giornata di permanenza sulla terra e di tentativi il piccolo diavolo riesce a portare all’inferno la giovane Kristina, che ha ceduto l’anima in cambio della guarigione del fratello malato. Esplode la festa degli inferi per la bravura di Asmodeus, ma il finale riserva qualche sorpresa….
Le musiche, realizzate principalmente con suoni campionati (la finitezza innaturale, “infernale”, del suono digitale) ma anche, man mano che il cammino di Asmodeo procede, con un quintetto d’archi (Le Cameriste Ambrosiane), flauto (Lello Narcisi) e fagotto (Giacomo Cella) (incontri con il suono”reale”) sono dedicate, nel decennale della scomparsa, alla memoria dello zio Luciano (Chailly) e della sua Ferrovia soprelevata, dalla storia curiosamente analoga, prevedendo anche qua e là la citazione di temi e/o ritmi da sue opere (Ferrovia soprelevata, appunto, e la Toccata per archi).
Il 9 maggio 2013 lo spettacolo viene premiato a Milano all’interno del Festival Segnali 2013 e degli Eolo Awards come miglior spettacolo di teatro ragazzi del 2012.
Consegna il premio il neo Assessore alla Cultura del Comune di Milano Filippo Del Corno, lo riceve per Teatro Gioco Vita l’attore-mattatore dello spettacolo Tiziano Ferrari.
L’inferno – Asmodeo – Il Padre
La Madre – Salita – Uscita nel mondo
Salita alla montagna nera, discesa e festa degli inferi
Salita ala montagna nera, discesa e festa degli inferi con voce Tiziano Ferrari
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Ulf Stark
2011/2012
Nella stagione 2011/2012, vedi il catalogo, sono presenti repliche di tutti gli ultimi spettacoli.
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La Pietra e il Bambino (2013)
Su una favola di Guia Risari va in scena nel 2013, il 3 marzo la prima a Piacenza, un nuovo spettacolo, per la regia e scene di Fabrizio Montecchi, con i disegni e le sagome di Nicoletta Garioni, e le musiche di Michele Fedrigotti: La Pietra e il Bambino.
Per la realizzazione delle musiche, oltre alla partecipazione di musicisti già presenti nei passati spettacoli, il flautista Lello Narcisi, la clarinettista Satoko Tsujimoto, Leonardo Fedrigotti al violoncello, un apporto determinante è dato dalla presenza di suoni di pietre, forniti da registrazioni già esistenti, o registrati per l’occasione, da Pietro Pirelli.
Un ringraziamento particolare va al pittore e scultore Giancarlo Sangregorio, che oltre ad essere l’autore di alcune delle pietre suonate da Pirelli nei suoi spettacoli ha ospitato Michele e Leonardo Fedrigotti a casa sua mettendo a disposizione alcune sue pietre-sculture per la registrazione di qualche suono utilizzato poi nello spettacolo.
Per la voce del Bambino e coro di bambini partecipano “I musici cantori di Milano”, coro guidato da Mauro Penacca.
Per il mixaggio ela registazione dei bambini, effettuati presso lo studio Pinaxa, sound engeneer Patrizio Simonini, un ringraziamento particolare va a Pino Pischetola.
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La Pietra aspetta l’incontro con il Bambino
Il canto della Pietra – trasformazione
2013/2014
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2014/2015
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Fabrizio Montecchi,
regista di tutti gli spettacoli di Teatro Gioco Vita con musiche di M. Fedrigotti
Nicoletta Garioni, autrice dei disegni e/o delle sagome di molti spettacoli di Teatro Gioco Vita, tra cui Pepè e Stella, Ranocchio, Cane blu, Piccolo Asmodeo e La Pietra e il Bambino